Crisi

Piranesi_Roma

Il Tevere e la città di Roma

Durante le riflessioni che hanno accompagnato la stesura del nostro progetto non abbiamo potuto non soffermarci sullo stretto rapporto che intercorre tra il fiume Tevere e la città di Roma.

Nonostante i primi agglomerati urbani dell’Urbe si siano sviluppati alle pendici dei “Sette Colli”, il fiume è sempre stato un elemento sistemico molto forte che ha segnato, con il suo fluire e il suo scavare il paesaggio, l’evoluzione di tutta l’area romana, partendo dall’antichità fino ai giorni nostri.

Fino agli inizi del secolo scorso si possono ancora vedere le testimonianze di un Tevere “biondo” dove la fusione con il sistema città era forte e preminente nei rapporti tra due elementi così differente come il fiume e l’agglomerato urbano.

Le sponde del fiume erano vissute, ci si rapportava con esso in maniera diretta e soprattutto veniva visto, e sentito, non come elemento estraneo da imbrigliare in una maglia cittadina che non è più disposta ad accoglierlo, ma elemento verde la cui presenza permeava tutto ciò che vi era attorno.

Non è strano quindi vedere foto nelle quali esiste un rapporto concreto tra persone e fiume stesso, immagini nelle quali grandi e piccinini si bagnano nelle sue acque, il tutto fuso in un immagine fortemente evocativa e sistemica.

Tevere Biondo

Crisi | Tevere Cavo

Tevere Cavo

A questo punto viene da chiedersi: “dov’è la crisi di cui tanto si parla”? .

Nella piccola introduzione abbiamo delineato un’immagine quasi idilliaca nella quale non sembrano esserci criticità in un sistema così sistemico come quello tra fiume e città. Purtroppo, la realtà molte volte è differente da come si immagina e si dipinge, e così, nel corso dell’ultimo secolo si è giunti alla completa trasformazione delle sponde del Tevere, divenuto un corso d’acqua in totale distacco dalla sua realtà urbana.

La crisi da noi identificata, nonché driving force del progetto stesso, risiede proprio nella grande cesura che intercorre oggi tra due layer distinti: quello del fiume e quello della città. Un taglio doloroso che non ha fatto altro che accrescere sempre di più la distanza tra due elementi così differenti tra loro, ma legati da un iter storico che ha visto i loro destini fortemente intrecciati. Da queste riflessioni e dalle criticità riscontrate nasce il nostro progetto: riuscire con l’Information Technology a dare una risposta concreta a tali problematiche in modo nuovo e innovativo.

Crisi | Area di intervento

Area di progetto | Ponte della Musica

L’area di intervento nella quale abbiamo deciso di operare è quella che comprende il Ponte della Musica. Costruito tra il 2008-2011 rientra tra i grandi interventi del Comune di Roma che avrebbero dovuto cambiare il volto alla città e soprattutto incentivare un nuovo modo di vivere lo spazio urbano.

Esso però oggi non è altro che un mero corpo di acciaio che collega da sponda a sponda due parti dell’isolato senza però nessun rapporto con l’ambiente circostante e soprattutto con il fiume Tevere che scorre sotto di esso. Al fiume, come ormai è sempre più frequente, non è data nessuna importanza, quest’ultimo scorre beatamente seguendo il suo corso e viene quasi ignorato da coloro che ne abitano le sponde.

Ponte della Musica

Riteniamo che inserendosi in un’area di Roma dalla forte componente ambientale, rappresentata non solo dal fiume ma anche da un elemento sistemico fortissimo come monte Mario, si sarebbe dovuta perseguire una maggior integrazione dell’opera in oggetto con l’esistente.

Non mancano in questa ottica esempi, in paesi molto lontani da noi, di ponti che invece fondono tutto questo. L’infrastruttura, in quei casi, non è solamente “attraversamento” fisico da una parte all’altra delle sponde, ma è momento di incontro, di socializzazione, in una parola sola è momento di “Vita”.

Basti pensare al ponte che si trova in Iran, ad Isfahan. Quando abbiamo avuto sotto gli occhi tale opera abbiamo capito finalmente quale era la via da perseguire e che avrebbe dovuto guidare la nostra ricerca.

Una cultura e una società così lontana dalla nostra hanno saputo realizzare un elemento che supera e capovolge il nostro concetto di Ponte. Esso si articola in tutta la sua lunghezza su più livelli, accarezza l’acqua e non ne frena il passaggio, anzi, la accoglie sotto di sé e non pone una barriera tra l’uomo e il fiume ma anzi, accompagna il visitatore fin al suo livello più segreto, più mistico, dove avviene il contatto tra acqua ed essere umano.

All’interno delle sue mura avviene il miracolo della vita, schiamazzi, canti, mercati e scorribande di ogni tipo accompagnano la vita di un elemento architettonico, il Ponte, nato non per dividere ma per unire, per essere catalizzatore di un sistema multi sfaccettato e dinamico.

Ponte Isfahan

Crisi | Part 2

"Lo sapevate che usare gli elementi naturali può diventare un gioco dai benefici effetti ecologici?".

L'Hydrological Research Office vuole proporre qualcosa di più alla città di Roma; proprio per questo la nostra ricerca, dopo aver identificato una crisi principale, vuole muoversi anche in un'altra direzione. Abbiamo notato la necessità di intervenire in modo deciso contro una problematica concreta che affligge il fiume Tevere: l'inquinamento delle sue acque. 

Utilizzando un sistema di microalghe si potrebbe provvedere al filtraggio delle acque purificandole e , al tempo stesso, le microalghe potrebbero produrre energia sufficiente a rendere la nostra struttura totalmente (e naturalmente) autosufficiente dal punto di vista energetico.